Consigli

Consigli e modalità di assunzione dei preparati omeopatici

Il successo terapeutico è basato anche sul rispetto di alcune regole e divieti.

  •  Sciogliere in bocca, sotto la lingua, granuli e globuli omeopatici. I granuli ed i globuli omeopatici devono essere lasciati cadere in bocca, sotto la lingua. Non devono essere deglutiti, ma lasciati sciogliere in bocca. La forma di assorbimento sublinguale assicura la migliore diffusione del medicinale omeopatico nell’organismo. Tuttavia, in caso di impossibilità, come nel lattante, si può somministrare il preparato omeopatico sciolto in acqua o nel latte, senza che ne venga meno l’efficacia.
  • Evitare contatto dei granuli con le dita. I granuli e i globuli non devono essere toccati con le dita, ma versati nell’apposito tappo contenitore e lasciati cadere in bocca, sotto la lingua, per non modificare la configurazione molecolare particolare, responsabile dell’attività del medicinale e ancora, per motivi di igiene e di comodità di somministrazione, considerate le piccole dimensioni di globuli e granuli. Per i bambini piccoli si può provvedere a sciogliere i granuli o la monodose in un po’ d’acqua minerale naturale, facendola assumere poi a piccoli sorsi. Per il lattante è opportuno sciogliere i granuli in un cucchiaio di acqua minerale naturale o la monodose in mezzo bicchiere di acqua. Quando un medicinale deve essere assunto durante il corso della giornata, è utile sciogliere 20 granuli in 100 ml. di acqua minerale naturale e far assumere alcuni sorsi d’acqua ogni ora o ogni 2 ore, secondo le indicazioni.
  • Rispettare le medesime regole di somministrazione per granuli e globuli. L’assorbimento del rimedio omeopatico è basato sull'”effetto di superficie”, cioè sul contatto tra la sferula impregnata con la diluizione omeopatica e la mucosa sublinguale. Il granulo ha un minor effetto di superficie, rispetto ai globuli e viene preferito quando le assunzioni vanno ripetute nel corso della giornata.
  • Evitare di assumere menta, canfora, sostanze volatili e aromatiche. Queste sostanze possono interferire con l’assorbimento o con l’attività dei rimedi omeopatici. In particolare, Hahnemann faceva inalare canfora quando voleva interrompere la sperimentazione omeopatica in corso condotta su volontari sani. Per questa ragione si raccomanda di evitare l’assunzione diretta o indiretta di tali sostanze. In particolare va evitato l’uso di dentifrici a base di menta.
  • Assumere i medicinali lontano dai pasti, rispettando la posologia consigliata. Il medicinale omeopatico va assunto almeno un’ora dopo il pasto e mezz’ora prima del pasto. Il numero di granuli da assumere è uguale per tutte le età dell’uomo. L’esperienza ha evidenziato che 3-5 granuli rappresentano la posologia più appropriata. In generale, nelle forme acute il rimedio va assunto più volte al giorno, mentre nelle forme croniche la somministrazione avviene a intervalli più lunghi (settimanali, quindicinali, mensili) e per un lungo periodo. Nelle affezioni acute, tanto più acuto è il quadro, tanto più ravvicinata è la somministrazione del medicinale.La frequenza della somministrazione va diradata progressivamente fino alla sospensione, in base al miglioramento.
  • Richiedere direttamente al farmacista o al medico eventuali informazioni sul medicinale omeopatico. In omeopatia i medicinali non curano una malattia, ma un insieme di sintomi che possono corrispondere a numerose malattie e ad un numero illimitato di pazienti. Risulta pertanto impossibile allegare delle informazioni riguardanti le indicazioni o la posologia del medicinale.
  • Conservare il tubetto dei granuli o dei globuli fino alla scadenza indicata. E’ opportuno rispettare la data di scadenza riportata sull’etichetta. Il tubetto va conservato in un luogo pulito e asciutto, al riparo da eventuali eccessi termici.
  • Limitare l’uso di alcolici, tabacco e stimolanti in corso di trattamento. Benché non esista alcuna prova che il consumo di sigarette, caffè, tè ed altri stimolanti compromettano l’efficacia del trattamento omeopatico, è consigliabile contenere l’uso di tali sostanze per ottenere una risposta ottimale dell’organismo.
  • Informare il medico di eventuali aggravamenti marcati e prolungati, dopo l’assunzione del medicinale omeopatico. E’ possibile un’iniziale accentuazione dei sintomi o la fugace ricomparsa di disturbi del passato come espressione di reattività verso il medicinale, soprattutto nel trattamento di patologie croniche. Tale “aggravamento omeopatico” ha un significato favorevole, purché sia limitato nel tempo e non comporti rischi per il paziente.
  • Non allarmarsi per l’ingestione accidentale di una dose superiore a quella consigliata. L’ingestione accidentale del contenuto dell’intero tubetto non deve allarmare. I medicinali omeopatici sono sprovvisti di tossicità. Per questo anche se un bambino assume l’intero contenuto di un tubo granuli non ci si deve allarmare. Questo non è una prova della inefficacia dei preparati omeopatici, come sostengono alcuni.  Dal momento che il medicinale omeopatico agisce come uno stimolo specifico dell’organismo, adattato al singolo individuo e alla sua patologia, esso agisce esclusivamente su quella persona e sulla sua affezione. Pertanto l’assunzione di un preparato omeopatico non indicato non induce alcun effetto terapeutico o tossico. L’eventuale associazione di rimedi omeopatici con farmaci tradizionali, perfettamente compatibile, va segnalata al medico curante.

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